Si sa, ridere é contagioso.
Io leggevo ad alta voce, ridevo immaginandomi la scena che narravo.
Ridevo al contempo per l'eco delle risata schioccanti dei miei uomini, marito e figli.
Che serata!
Ma é meglio se vi racconto dall´inizio.
" Ciao ti ricordi Marcovaldo di Italo Calvino ? " - mia sorella al telefono dalla Germania con una delle sue nuove- " Vagamente, perché ? "-" Lo devi leggere Stefi, assolutamente. L'hanno proposto alla maratona del libro ieri, ed é stato un successo.
Ti mando un e-mail con il V capitolo, La Cura delle Vespe. Morir dal ridere. "- " Ok, appena ho un attimo di tempo".
L'attimo l'ho trovato, ho letto la e- mail e le ho risposto : " "Fantastico Anna, adesso me lo leggo tutto".
Così nel pomeriggio ho chiesto ad Ale di prendere tra i suoi libri scolastici questo fatidico "Marcovaldo, ovvero le stagioni in città", di Italo Calvino.
Era una domenica sera, fredda e piovosa.
Quelle serate giuste per starsene rintanati a casa, al calduccio, col camino acceso, a mangiar castagne, a raccontarci quello che non riusciamo a dirci durante la settimana.
Al momento di andare a letto, ho detto ai ragazzi : " Vi devo leggere una cosa, tutti a letto con mamma e papà, sotto il piumone."
Non se lo sono fatto ripetere due volte. Il lettone dei genitori esercita un fascino effetto nido, anche quando hai già 19 anni.
Ho iniziato a leggere il brano, quello appunto delle vespe, e...ma quale cinema.!!!
Lo stile scorrevole, veloce, mi proiettava immagini di quel maldestro Marcovaldo, alle prese con quegli insetti, fautore di una cura miracolosa contro i reumatismi.
Me lo immaginavo intento a praticare l'iniezione, sulla parte dolente del malcapitato.
Con precisione professionale afferrava la vespa, un batuffolo di cotone strofinato a fior di pelle, il pungiglione che forava le carni, e .." Ahi!!", il gioco era fatto.
Ma....Il resto lo dovete scoprire da soli.
Perché vi consiglio di leggere questo libro?
L'autore ci manda un messaggio , per mezzo di questo personaggio pasticcione.
Ci trasmette l'amore per la natura, cosí lontana dall'uomo di cittá.
Ci fa riflettere, sorridendo, che non necessariamente il progresso e la ricerca delle comoditá sono sinonimo di felicitá.
In piú ridere fa bene. Noi siamo andati a letto più felici.
Talvolta le cose semplici, come condividere la lettura di un buon libro, aiutano a ritrovare il buon umore, e ti scaldano il cuore.
Ciao a tutti, Stefania.
Sul lettone, fino a... emh ormai 13-14 anni fa, ci giocavo con mio fratello a cuscinate XD
RispondiEliminaBel libro Marcovaldo :)
Moz-
Allora non ti chiedo quanti anni hai peché in foto sembri un giovincello...io a forza di saltare sul lettone ho rotto le gambe del letto, con grande gioia dei miei genitori. Ero un maschiaccio, da piccola. pensati che a carnevale mi vestivo da sceriffo. Ah,ah. Come si cambia.
EliminaL'avatar mostra me più bambino, visto che il mio blog è sottotitolato "diario di un eterno dodicenne" :)
EliminaEggià, si cambia... io però vorrei vestirmi sempre da Power Ranger :P
Moz-
Un bellissimo e felice bambino dalla foto...Consolati mia sorella Anna a 23 anni si é innamorata di un Cavaliere dello Zodiaco
EliminaSemplicità e sana allegria ....
RispondiEliminaQuesto consiglio letterario è veramente fantastico! ...e poi che bello, tutti nel lettone!!! Wow :D
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